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Step 1 - N° 35

Domande su Meditazione - Elimina le aspettative e ciò che credevi di sapere (3 parte)

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Angel: Benvenuti in una nuova lezione di domande sulla Meditazione. Anche oggi siete tantissimi online e sono felice di potervi conoscere. Potete iniziare con le domande. 

Studente: Ciao Angel, grazie infinite per aver creato questo bellissimo sito. Cosa devo aspettarmi dalla meditazione? Devo aspettarmi qualche magia o qualcosa del genere? 

Angel: Ciao! La meditazione non è magia. In primo luogo è rilassamento, poi è presa di coscienza, infine è evoluzione; quindi non devi aspettarti nulla se non di rilassarti. L’aspettativa distrugge l’evoluzione, completamente. Quando ti aspetti qualcosa, stai pur certo che non accadrà come lo immaginavi e ti rovini anche un’esperienza spirituale che poteva essere migliore di come la immaginavi. 

Studente: Mi chiedo se devo sempre aspettarmi “magie” durante le meditazioni. Posso finire una meditazione e sentirmi serena come prima di iniziarla o dovrei percepire un cambiamento di energia tutte le volte? 

Angel: La meditazione ha come scopo principale quello di farti sentire meglio, quindi di migliorare il tuo benessere emotivo e fisico. Non farti altre aspettative, perché ti rovineresti l’esperienza. La meditazione deve essere praticata con un senso di calma e rilassamento in silenzio mentale, escludendo quindi qualunque genere di aspettativa. Goditela e non pensare a nulla: ogni sessione sarà diversa dall’altra in quanto ti porterà più vicino al miglioramento e all’evoluzione, ma non per forza te ne renderai conto seduta stante. Ci saranno meditazioni in cui avrai più sensazioni rispetto ad altre; per esempio potrai sentire i brividi, sentirai l’energia che scorre, alle volte sentirai vibrazioni anche molto intense, altre volte ancora non sentirai nulla di tutto ciò, eppure starai ottenendo comunque ottimi miglioramenti. Ogni sessione di meditazione deve essere vissuta per quello che è, senza doverti aspettare che succedano chissà quali colpi di scena. Le dimostrazioni le avrai, specie nella vita quotidiana, in cui eventi che generalmente accadevano per recarti stress e angoscia improvvisamente miglioreranno per portarti serenità e smetteranno di ostacolarti. Durante la meditazione, però, goditi il momento e non pensare a niente; sarà lei a fare il resto, tu non pensarci e lasciala fare. Quando smetterai di farti aspettative allora inizieranno le vere esperienze extrasensoriali. 

Studente: Ciao Angel, sono nuovo in Accademia. Io sono molto interessato a queste applicazioni pratiche dell’energia e da quanto ho capito noi non abbiamo limiti se non quello dell’energia che dobbiamo accumulare con la meditazione. Ci vuole veramente tanta energia per iniziare a lavorarci come si deve? 

Angel: Benvenuto! All’inizio sì, hai bisogno di accumulare tanta ma tanta energia per imparare a praticare veramente bene le tecniche, specie perché la meditazione non serve solo a fornirti l’energia, ma anche ad evolvere la tua mente per diventare capace di saperla utilizzare. Partiamo dal principio che la Meditazione è una cosa, le tecniche per utilizzare l’energia sono un’altra; infatti attraverso la meditazione assorbi energia che poi potrai utilizzare nelle varie tecniche, ad esempio per la protezione psichica, per i viaggi astrali, e via dicendo. Agli inizi non è facile praticare le tecniche perché non hai energia e non sai nemmeno come utilizzarle, non conoscendone i meccanismi. La meditazione ti apre la mente, la evolve per renderti in grado di utilizzare le varie capacità che ti appartengono e non farti più sopraffare. Infatti le prime volte che pratichi le tecniche puoi sentirti stanco e scarico, perché avrai utilizzato molta della tua energia e dovrai ricaricarti. 

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Andando avanti con l’allenamento delle tecniche – e ovviamente con la meditazione costante – imparerai ad utilizzare le stesse tecniche consumando sempre meno energia, sino a quando riuscirai a compierle senza quasi più avvertire la stanchezza. Quando imparerai a riconoscere i meccanismi dell’energia, scoprirai come usare le tecniche senza scaricarti troppo, velocizzando la loro funzione e abbassando il consumo della tua energia che, comunque, varia a seconda di quale tecnica tu voglia svolgere. È chiaro che praticare una protezione non richiede l’energia che impiegheresti per fare un viaggio astrale, o fare una tecnica ancor più impegnativa. 

Studente: Capisco, grazie. Avrei anche un’altra domanda se posso. Durante la meditazione, stando in non pensiero, non c’è pericolo di assorbire energia scarsa o negativa? 

Angel: No di certo, durante la Meditazione ACD non c’è assolutamente modo di assorbire energia negativa, perché non è il tuo intento e perché la tecnica non è programmata per farti ottenere questo. Tutto questo se si parla della Meditazione ACD. Se invece parli di meditazioni prese altrove, dove ciò che assorbi è energia di colori differenti dal bianco (ad es. verde, rossa e via dicendo) e che prevedono di rimanere concentrato sull’osservazione dei pensieri, dei problemi, dei simboli e così via, di sicuro starai compiendo una tecnica opposta a quella che ti ho insegnato io e non sarò di certo responsabile delle conseguenze. In giro puoi trovare tantissime tecniche di meditazione che variano a seconda di chi le insegna e a seconda di quali obiettivi vuole ottenere; il nostro obiettivo è quello di assorbire energia bianca e positiva. 

Studente: Scusa la ripetizione, quindi se medito come dice la tua tecnica prendo energia positiva, non c’è la possibilità che io non ne prenda, giusto? 

Angel: Esatto. Più pratichi la tecnica cercando di migliorarti sempre di più, maggiore sarà la quantità e la qualità dell’energia assimilata. Quindi prenderai sempre energia ogni volta che tu mediterai. 

Studente: E se sbaglio? E se la mia intenzione per sbaglio attira l’energia negativa? 

Angel: Perché dovresti desiderare di farti del male da solo? Non puoi decidere di farti male per sbaglio durante una meditazione, non ne avresti alcun motivo. Non farti paure inutili. Tu stai richiamando energia positiva e quella verrà da te. È tutto molto semplice. 

Studente: Nella tua meditazione o in qualunque meditazione insegnata da altre persone? 

Angel: Quando parlo di meditazione mi riferisco sempre e solo alla mia tecnica: la Meditazione di ACD. 

Studente: La mia paura è quella di sbagliare con l’immaginazione e di mettere energia negativa anziché bianca quando immagino la prana. 

Angel: Questa paura non deve toccarti, ti stai facendo problemi che non esistono. Ciò che conta non è l’immaginazione ma il tuo reale e forte intento. Che energia desideri attirare? 

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Studente: Quella bianca ovviamente. 

Angel: Brava, quindi tu dalla meditazione vuoi la purezza, il benessere, la felicità; ciò che conta è solo questo, il sentimento. Rilassati e non pensare a niente, tutto andrà da solo per il verso giusto. La prana bianca entrerà in te senza che tu debba temere il contrario, non farti problemi che non esistono. 

Studente: Desidero la luce, soprattutto la luce, però ogni volta mi confondo e temo di voler chiamare altro. 

Angel: Perché dovresti voler chiamare altro? L’immaginazione visiva non è perfetta, a tutti può capitare di non saper visualizzare subito l’energia bianca al primo tentativo, e allora? Questo non è mica un problema. Ciò che conta è quello che desideri, ovvero il sentimento di stare bene, essere felice, trovare la serenità. Non credo che tu voglia il contrario, quindi non farti problemi laddove non ci sono. Con il tempo imparerai che ciò che conta è l’intento, non le immagini in testa: l’importante è sentirlo. 

Studente: Sì è vero, io a volte provo proprio a percepirlo e sento tutto il mio corpo che si rilassa e sta bene. 

Angel: Esatto, è questo che devi provare durante la meditazione, nient’altro. Non so che strano meccanismo vi abbiano insegnato altrove, ma qui in ACD la Meditazione è un momento di pace, non il contrario. 

Studente: Questo mi fa sentire molto meglio. Grazie davvero. Purtroppo prima di trovare te e ACD ho seguito altri maestri che mi hanno creato tanta confusione in testa. 

Angel: Lo immaginavo, perché ti stai facendo problemi che nessun altro si fa, non avrebbe alcun senso temere la meditazione. 

Studente: Recentemente quando provavo a meditare mi bloccavo proprio per questa cosa dell’immaginazione. 

Angel: Non devi, perché non hai alcun motivo di farti questi pensieri, sono solo ossessioni che ti fanno stare male, quindi togliteli e ripulisciti la mente dalle strane informazioni che ti hanno infilato dentro. 

Studente: Ok è la confusione, è solo il Low. Grazie davvero. 

Angel: Figurati. Quando mediti stai tranquilla e non preoccuparti di certe banalità. 

Studente: Grazie, sei stata chiarissima! Quindi se ci saranno momenti in cui non riuscirò ad immaginare la luce bianca mentre medito e dirò: “Cavolo, oggi è proprio una brutta giornata! Non riesco a vedere la luce”, che faccio? La prana bianca si avvicinerà comunque a me? 

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Angel: Sii cosciente che la prana è ovunque e basterebbe che tu ne fossi consapevole per attrarla a te. È come quando incontri una tua grandissima amica e ti basta dire: “Oh guarda, c’è Giada, ciao Giada!” ed ecco che lei si avvicina subito e ti abbraccia con affetto e sorridente come sempre. Appena inizi a meditare e ti concentri sulla respirazione e sul chakra, è come se dicessi: “Ciao Prana” e lei si avvicina a te, ti avvolge come in un abbraccio. Non aspettava altro che tu le prestassi attenzione per avvicinarsi a te e avvolgerti di energia luminosissima pronta a farti del bene. Quindi semplicemente respira con consapevolezza. Non importa se mentre respiri non visualizzi bene la luce bianca, l’immaginazione serve solo per focalizzarti meglio sull’intento, ma non è il vero e unico obiettivo della meditazione. Lo scopo è quello di sentirti meglio. L’importante è che tu respiri sapendo che hai appena attirato prana vicino a te e ora la assorbi per sentirti più forte e carica. Come fai a sapere che la stai respirando? Se stai respirando significa che hai preso aria e dentro l’aria c’è prana, quindi quando respiri accumuli prana, e più diventi consapevole di lei, maggiori quantità ne assorbi. 

Studente: Grazie davvero, ora mi sento molto più sicura di me. Respiro e sono cosciente che attiro energia bianca. 

Studente 2: Non capisco perché avere così tanti dubbi. Respiri aria, l’aria è prana, la prana è energia positiva, è tutto. È tutto intorno a te, ti basta solo sapere che c’è e lei viene da te. Perché la prana è Dio e noi siamo dentro Dio. 

Angel: Esatto. Purtroppo dipende da quali strani percorsi ha seguito prima di arrivare qui. Questi dubbi non sono normali, per ogni problema c’è sempre qualcosa che l’ha fatto scattare e probabilmente altrove gli insegnavano ad interessarsi all’energia negativa, ecco perché oggi ha questi problemi. 

Studente: Prima di arrivare in ACD, mentre facevo meditazione, avevo iniziato a fare sogni strani e brutti in risposta a quello che chiedevo durante alcune meditazioni, compresi i sogni lucidi. Come posso risolvere ciò? 

Angel: Stavi praticando la mia meditazione? 

Studente: No, non quella. Praticavo una meditazione chiamata “degli angeli”. Mi sentivo spaventata di quello che avrei potuto scoprire, in poche parole. 

Angel: Ok, come al solito li chiamano “meditazione degli angeli” e poi ti portano a stare peggio e a fare sogni brutti. Questo fa comprendere quanto certi percorsi si mascherino dietro a nomi belli, ma in verità siano del tutto negativi. Qui in Accademia insegno una tecnica di meditazione molto evoluta e positiva, che in nessun modo può farti avere riscontri negativi. Devi però comprendere che non tutte le meditazioni sono uguali e tantomeno gli obiettivi di chi le pratica. Se qualcun altro ti ha insegnato un genere di meditazione che ti fa stare male, smetti di compierla, è semplice. 

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Non importa se poi ha voluto rinominare quella tecnica in “meditazione degli angeli”, “degli arcangeli” o “di dio”, ciò che conta è quello che ti fa provare. Se con quella meditazione stai male, perché continuarla? Bisogna anche ragionare e riconoscere che se qualcosa ti fa stare male devi cambiare strada. Quindi io ti parlo degli effetti positivi che riguardano la Meditazione di ACD, ma non rispondo degli effetti che percorsi spirituali differenti dal mio ti hanno portato ad avere. 

Studente: La tua meditazione non l’ho mai fatta perché mi sono iscritta soltanto ieri. 

Angel: Allora ti consiglio di iniziare a praticarla, così potrai comprendere tutte le differenze. Altrimenti non saprei come aiutarti, perché non sono responsabile degli effetti delle meditazioni trovate in giro per i libri o siti altrui. 

Studente: Giustamente varia da caso a caso e ognuno segue quella che sente più affine a sé. Sono arrivata qui per un motivo. 

Angel: Esatto. Ogni tecnica di meditazione ha il suo scopo. La tecnica di ACD ha come obiettivo quello di farti stare meglio, di attrarre a te positività e benessere. Ti protegge e ti cura. In principio si occupa di proteggerti perché tu non abbia esperienze negative, poi, se sarà quello il tuo scopo, ti farà sviluppare capacità extrasensoriali a cui tu aspiri. Tutto nell’estrema positività e benessere verso tutte le direzioni. Però sto parlando della meditazione ACD, non delle altre. 

Studente: Non pratico solo quella meditazione degli angeli ma anche delle altre. E i giorni dopo sono sempre più confusa e stanca. 

Angel: L’errore più grande è quello di mischiare tante tecniche diverse fra loro, e oltretutto continuare a praticarle nonostante tu stessa dici di sentirti male, confusa e stanca. Non lasciarti influenzare dal bel nome che gli hanno messo apposta per confondervi. Ti consiglio di focalizzarti solo su una tecnica: quella che ti fa sentire meglio. 

Studente: Ciao Angel, grazie per esserci. Quando medito ho come l’impressione che intorno a me stia succedendo qualcosa di strano, come se qualcuno voglia aggredirmi. Anche se subito dopo mi sento rassicurato, come se qualcuno fosse arrivato in mio soccorso. Passo da un eccesso all’altro nell’arco di qualche secondo. 

Angel: Ciao, non ti devi preoccupare, si tratta solo della tua paura riguardo una tecnica che prima non conoscevi e alla quale hai associato troppe aspettative. La meditazione è prima di tutto un momento di calma, di relax, di pace interna, quindi elimina qualunque aspettativa che ti eri fatto riguardo questa tecnica e inizia ogni sessione con assoluta tranquillità. La paura di lasciarti andare ti gioca brutti scherzi, specie perché non sei abituato a rilassarti con gli occhi chiusi e questo ti fa sentire un po’ indifeso, ma non c’è nulla di male nel decidere di rilassarti un po’. Senza parlare dei dogmi che ci hanno inculcato riguardo la meditazione e delle strane convinzioni che ci hanno inserito, facendoci quasi pensare che se meditiamo attiriamo a noi “cose strane e negative”: questo è un messaggio distorto appositamente per allontanarci dal nostro risveglio. Che cosa dovremmo attirare di peggiore rispetto a quanto abbiamo già attirato per tutta la vita mentre non ci proteggevamo? 

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Come in ogni cosa, vogliono imporci di credere che se ci proteggiamo è peggio, che è meglio lasciare che ci facciano quel che vogliono indisturbati, piuttosto che essere consapevoli di ciò che accade e imparare a difenderci. Durante le tue prime meditazioni è normalissimo avere questi presentimenti o queste paure, semplicemente perché sin da piccoli ci è stata inculcata l’idea che la meditazione sia pericolosa o in qualche modo connessa ai lati oscuri, in modo tale che per timore non ci saremmo avvicinati. È tutto studiato apposta per tenerci sottomessi attraverso la paura. Noi vogliamo essere persone buone e non vorremmo mai fare qualcosa di negativo, ecco perché ci fanno credere che la spiritualità lo sia: in questo modo si sentono sicuri che non ci avvicineremo ad essa. 

Studente 2: Vorrei dire che al contrario suo a me non accade così, anzi, quando pratico la meditazione mi sento molto bene durante tutto il tempo, mi sento protetta e al sicuro, proprio perché sto meditando. 

Angel: Certo, ed è così che deve essere. Significa che stai percependo la protezione che si sta creando intorno a te grazie alla meditazione. 

Studente: Anche io inizialmente mi suggestionavo un po’, temendo che se avessi meditato mi sarebbe successo chissà che cosa. Poi invece ho meditato e ho capito che erano solo le mie aspettative. 

Angel: Se questa è la prima volta che provi una tecnica di meditazione è normale scatenare dentro te mille domande, mille aspettative, mille pensieri, quindi potresti iniziare a suggestionarti, in quanto sarà la prima volta che applicherai questa tecnica; se poi hai letto su internet esperienze di chi, anziché meditare, si siede e passa mezz’ora a immaginare e farsi mille fantasie per poi raccontare chissà cosa, ancor peggio. Si tratta solo di paure che il tuo Low interno vuole infliggerti, non preoccuparti di nulla perché non ce n’è motivo. In fondo riflettici, di cosa hai paura? Ti stai solo sedendo ad occhi chiusi per rilassarti, niente di più normale. Quindi niente può farti del male. 

Studente: A me hanno consigliato di non meditare per più di 18 minuti al giorno. Ora invece arrivo da te ed è una visione totalmente diversa. Si può ridurre il tempo della meditazione oppure è necessaria mezz’ora alla volta? Scusa per le domande. 

Angel: Perché non dovresti superare i 18 minuti? Che cosa dovrebbe succedere allo scoccare del diciottesimo minuto? Non sanno più cosa inventarsi. La meditazione può solo portare del bene, quindi sicuramente è una banalità credere che non si possa meditare oltre i 18 minuti, poiché più mediti, più prolungherai gli effetti positivi. Ognuno dice la sua perché si basa su tecniche diverse e purtroppo è normale confondersi, se tutti parliamo di “meditazione” associando però a questa parola tecniche completamente opposte. 

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C’è chi crede che meditare significhi pensare, chi crede che meditare significhi accendere gli incensi e fare un bagno caldo o accendere delle candele profumate e colorate; ognuno usa questo termine come più gli piace ed è un problema perché così facendo smettiamo di comprenderci. Che cosa succederebbe se utilizzassimo tutti i termini della nostra lingua per indicare significati completamente opposti? Un disastro, proprio ciò che accade quando parliamo di meditazione. Questa confusione è stata creata apposta per rendere difficile la comunicazione e la trasmissione della tecnica evolutiva. Puoi utilizzare la meditazione di ACD tutte le volte che vuoi, meditando anche più volte al giorno. Ogni sessione durerà circa mezz’ora, non di meno. 

Studente: Ciao Angel, anche io sono appena arrivato in ACD. Io non ho mai praticato la vostra meditazione, anche se ne ho praticate molte altre; diciamo che da sempre sento che c’è qualcosa, che non siamo soli e che ciò che riteniamo “realtà” è solo un’illusione, ma ho ancora molta strada da fare. Desidero farti i complimenti perché ritengo il tuo sito davvero ben fornito. Leggendo i titoli degli articoli mi rendo conto che hai trattato praticamente tutti i temi di mio interesse e anche tanti che non conoscevo, quindi non vedo l’ora di leggerli. Volevo chiederti se, visto che ho letto che è possibile meditare con la musica, posso usare anche delle canzoni con testo? 

Angel: Grazie dei complimenti, fanno sempre molto piacere. Preferibilmente no, la musica cantata specialmente quella che ascolti durante il giorno per svago, viene subito associata dalla tua mente a momenti di distrazione, a ricordi e altro ancora, che durante la meditazione porteranno solo disattenzione dal reale obiettivo della pratica perché ti riempiranno di pensieri e immagini visive. Quindi ti consiglio di utilizzare più che altro musica senza voce, evitando canzoni famose che indurrebbero la tua mente a canticchiare anziché concentrarti sulla tecnica meditativa. Se cerchi su youtube il nostro canale Meditazione di ACD troverai tantissimi mix creati per meditare. Tutti gli studenti possono creare i loro mix e inserirli nel nostro canale, però ti consiglio di iniziare con quelli creati da me, in particolare con i primi pubblicati. Li troverai nella playlist “Angel”. Noterai come i primi mix sono molto rilassanti e tranquilli, appositamente per aiutare gli studenti che vogliono praticare le loro primissime meditazioni. 

Studente: Qual è la differenza tra meditare in mezzo loto e meditare da sdraiati? 

Angel: In mezzo loto rimani molto più concentrato e per più tempo, senza rischiare di addormentarti; oltretutto accumuli più energia rispetto a quando stai sdraiato. Ma non è un problema, agli inizi va benissimo meditare anche da sdraiato perché devi prendere confidenza con il rilassamento e con la posizione dei chakra, quindi se non sei abituato a sederti in mezzo loto probabilmente potrebbe risultare per te una posizione un po’ scomoda. Perciò all’inizio medita pure con la posizione che più ti piace, affinché tu possa imparare a rilassarti; poi, quando saprai rilassarti a comando, ti consiglio di provare la posizione del loto. Non è un obbligo, ma ti permette di rimanere più sveglio e attivo durante la meditazione (ed è quello lo scopo se vuoi evolverti), dopodiché la posizione ti permetterà di sentire meglio l’energia che scorre su tutti i chakra. 

Studente: A volte sono costretta a fare meditazione stesa nel letto. È tempo sprecato? 

Angel: No, non è mai tempo sprecato, non preoccuparti. L’importante è meditare. Anche da sdraiato puoi compiere splendide meditazioni. 

Studente: Ho passato una vita a leggere invece di meditare. Voglio che il mondo sia migliore per i miei figli e il cambiamento dobbiamo essere noi. 

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Angel: Mille libri non potranno darti ciò che ti dà una settimana di meditazione. Esatto, non dobbiamo aspettare che lo facciano gli altri: dobbiamo farlo noi. 

Studente: È inutile aspettare chi o cosa: dovrebbero insegnare a scuola a meditare, invece di tutta quella roba Low. Voglio uscire dal Matrix, cambiare la mia vita, cambiare il mondo! 

Angel: Comprendo perfettamente. Applicati e otterrai i tuoi risultati. 

Studente: Quando medito ho notato che respirando con il diaframma, tirando fuori la pancia, sto più tempo in non pensiero. 

Angel: Certo, perché il respiro diaframmatico ti permette di rilassarti entrando più in profondità, quindi il respiro diventa più profondo e ti rilassi meglio, aumentando così il non pensiero. Siamo noi a renderlo troppo complicato, ma in realtà è tutto qui. 

Studente: Quanto influisce una corretta/scorretta postura sulla pratica? Che siano meditazioni o tecniche. Avere i chakra non perfettamente allineati, stando sdraiati o comunque non perfettamente dritti, quanta influenza ha? 

Angel: Dipende molto dalla situazione in cui ti trovi, perché i chakra hanno bisogno di stare allineati verso l’alto, così da permettere ai chakra alti di aprirsi alle dimensioni più elevate. C’è però da dire che delle volte mi è capitato di dover meditare da sdraiata in quanto non avevo quasi altra scelta. Io pratico sempre da seduta con le gambe a mezzo loto, perché così facendo la schiena rimane dritta da sola per lungo tempo senza provare fatica; se invece meditassi con le gambe incrociate, la schiena dopo un po’ farebbe male. Quando però mi capitava di meditare con la schiena un po’ storta, ad esempio con il corpo che cadeva verso le ginocchia per la stanchezza, si sentiva molto bene che l’energia veniva bloccata come se non riuscisse a percorrere bene la linea dei chakra, veniva come interrotta. Perciò posso dirti che avere i chakra ben allineati è molto importante, quindi stare dritto con la schiena, ma nei casi in cui devi scegliere se meditare da sdraiato o non meditare proprio perché sei stanco o per tutti i motivi che potresti avere, va benissimo meditare da sdraiato. Meglio meditare da sdraiato che non meditare affatto. Tra l’altro, ho fatto delle ottime meditazioni anche da sdraiata, perciò se vuoi ottenere ottimi risultati ti impegni per riuscirci anche quando tutto vuole impedirtelo. 

Studente: Quali erano queste situazioni in cui hai sentito di dover meditare da sdraiata? 

Angel: Quando ero più piccola soffrivo di tanti dolori e problemi fisici, perciò quando iniziai il mio percorso spirituale non era facile per me stare seduta a meditare, in quanto i dolori alla schiena me lo impedivano; poi c’erano i dolori alla pancia, la stanchezza eccessiva e varie altre ragioni che mi rendevano molto difficile meditare in mezzo loto. Perciò a volte meditavo da sdraiata e a volte in mezzo loto, aiutandomi con i cuscini. In alcuni periodi ero molto stanca a causa degli impegni personali e tornavo a casa che non riuscivo nemmeno a stare dritta, perciò dovevo scegliere se saltare la meditazione o farla da sdraiata. Lì ho compreso che anche la stanchezza ha un limite, nel senso che puoi essere stanco quanto vuoi ma se vuoi ottenere un determinato obiettivo trovi il modo anche nelle situazioni più impossibili. Quindi meditavo spesso da sdraiata piuttosto che non meditare proprio. 

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Riconoscevo però che la qualità era diversa, infatti, quando riuscivo, meditavo in mezzo loto perché sentivo bene che mi faceva ottenere miglioramenti più velocemente, ma non potendo praticare sempre da seduta alternavo; oppure per metà meditavo da seduta e poi a metà meditazione mi sdraiavo quando la schiena non ne poteva più. L’importante era sempre meditare, per il resto facevo come potevo. Infatti meditando – anche quando non riuscivo a stare seduta – ho migliorato la mia salute fisica, mi sono curata il mal di schiena e i vari problemi che mi impedivano di meditare bene. Tutto questo proprio grazie al fatto di aver meditato nonostante tutto. Se non avessi meditato, il mal di schiena non mi sarebbe mai passato. Infatti oggi riesco a meditare tutte le volte che voglio senza avere nessun senso di dolore o fastidio alla schiena e alle varie parti del corpo, oltre che avere molta più resistenza durante le attività quotidiane che invece anni fa non avevo. Tutto dipende anche da cosa vuoi ottenere, perché l’obiettivo delle meditazioni è un conto, però, ad esempio, quando praticavo la tecnica per uscire in viaggio astrale era di gran lunga preferibile praticarla da sdraiata, in quanto poi il corpo si rilassava comodamente e io potevo uscire in oobe, mentre se avessi praticato da seduta non sarebbe successo. Perciò dipende: meditare e praticare tecniche sono due cose diverse e anche la posizione del corpo può cambiare a seconda di quale devi praticare. Il mio consiglio è di meditare il più delle volte da seduto, però qualche volta è bene variare e provare anche la meditazione da sdraiato, specie quando è necessario. Se però ti rendi conto che meditare da sdraiato non ti fa ottenere miglioramenti perché ti distrai più facilmente, ti addormenti, o non riesci bene ad assorbire energia, è chiaro che devi metterci più serietà e meditare da seduto. Non devi aver timore che meditare da sdraiato possa rovinare la tua meditazione, però non prendere l’abitudine di meditare sempre e solo da disteso e mai da seduto in mezzo loto. 

Studente: E cosa significa per te meditare bene? Meditare connessa profondamente a Dio e a dimensioni altissime, in perfetto non pensiero e rilassata ad alti livelli, o ancora più di questo? 

Angel: Da come ne parli sembra che sia poco. Impegnati ad arrivare a questo livello e poi ne riparleremo. 

Studente: Sì, proprio oggi pensavo che se non si prova ogni giorno a raggiungere a questi livelli, aspettando di migliorare, non si arriverà mai dove dobbiamo e desideriamo. 

Angel: Infatti, l’errore peggiore è quello di aspettare di migliorare, perché il miglioramento non avviene con l’attesa, ma con la pratica e la decisione di spostarsi ancor più in alto. 

Studente: Sì, e lo dici sempre, ma spesso questi importantissimi insegnamenti si ignorano. Come posso trovare la soluzione all’addormentamento del braccio durante la meditazione? Mi spiego meglio: quando tocco il chakra della Mente e della Corona da seduto è molto difficoltoso. Posso usare degli appoggi? Altrimenti sento tutto il corpo rilassato tranne il braccio. Scusa se la domanda può apparire sciocca, ma trovo che sia un problema di distrazione dalla meditazione. 

Angel: Sì certo, puoi aiutarti con degli appoggi, non c’è nessun problema. Agli inizi è normale che il braccio si addormenti, quindi mettiti più comodo e rilassati. 

Studente: Perché si toccano i chakra? Cosa determina il tocco? Cosa succede a livello occulto (invisibile)? 

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Angel: Tocchiamo i chakra con le dita perché attraverso il contatto riusciamo a percepire più facilmente la zona del nostro chakra e concentrarci meglio su di lui. Durante la meditazione l’obiettivo principale è caricare e rinforzare i nostri chakra, punto focale per attivare il processo di evoluzione spirituale, di protezione, di miglioramento della nostra salute e tutto ciò che segue. I chakra sono fondamentali, perciò meglio riusciamo a focalizzarci su di loro – per davvero, e non solo immaginandoli – più questi si evolvono velocemente e ci fanno ottenere grandi soddisfazioni. Toccandoli impediamo alla nostra mente di farneticare e di immaginare che il chakra sia altrove, perché il chakra si trova nel punto esatto che stiamo toccando e il tocco non ci può far sbagliare: è fisico e si sente molto bene. Inoltre anche le mani sono piene di piccoli chakra, quindi sono predisposte a muovere energia ed è per questo che quando meditiamo toccando i nostri chakra sentiamo come un filamento di energia che si crea fra le dita e il chakra toccato. Sentiamo questo perché il filo di energia si crea davvero e si spezza quando togliamo le dita. Mentre meditiamo su un chakra, senza rendercene conto stiamo allenando anche altri chakra del nostro corpo, per esempio quelli delle mani. È questa la ragione per la quale è bene meditare toccando i chakra solamente con le proprie dita e non utilizzando pietre o oggetti vari, perché le nostre dita possono raggiungere livelli di energia ben più alti e più pulita rispetto a qualunque pietra, cristallo e via dicendo; oltre a ciò, meditando con le dita stai migliorando e rinforzando anche l’energia delle mani, cosa che non succederebbe se meditassi con le pietre. Piuttosto, vedo molto spesso che le persone che praticano poggiando a sé pietre varie, non fanno altro che sporcare i loro chakra anziché ricaricarli attraverso l’energia pura della meditazione. Così non ottengono alcun miglioramento e si illudono che la via semplice sia la migliore. 

Studente: Il tocco devo immaginarmelo oppure deve essere proprio sulla pelle? 

Angel: Il tocco deve essere reale, non un’immaginazione. Lo so che in altri percorsi viene insegnata la meditazione immaginaria, durante la quale devi immaginare di avere i chakra, devi immaginare di toccarli, devi immaginare di far entrare un simboletto al loro interno e via dicendo. Ma noi non siamo qui per immaginare. I chakra li abbiamo realmente, sono punti energetici del corpo e non disegnini colorati a forma di triangoli, cerchi, eccetera. Quando mediti non devi pensare ai simboli o ai disegni che ti hanno mostrato nelle immagini di copertina; concentrati sul reale chakra del tuo corpo e non immaginare niente, rimani in assoluto non pensiero. Il tocco deve essere reale, poggiando le tue dita sulla pelle. Poi concentrati sulla zona del chakra, focalizzandoti sulla pelle del chakra stesso e non sulla pelle delle dita. Tanti commettono l’errore di concentrarsi su ciò che percepiscono con le dita, caricando quindi i chakra delle dita. Le dita servono solo per aiutarti a focalizzarti meglio sul chakra di vero interesse. Per fare un esempio: se devi meditare sul chakra del Cuore, poggia le dita sul petto, quindi concentrati a sentire la profondità dal chakra del Cuore; non dovrai concentrarti su sentire cosa provano le dita, bensì su cosa prova il petto. Le dita servono per aiutarci a focalizzarci meglio sul chakra del Cuore, non viceversa. Oltretutto, quando mediti immaginando di toccare il chakra rischi di pensare troppo, quindi di non comprendere il non pensiero assoluto. Toccare i chakra ci permette di concentrarci meglio senza perderci in mille fantasie. Ecco perché è così importante. 

Studente: La meditazione sui chakra si può fare senza essere a contatto con la propria pelle e cioè toccando il pigiama che indossiamo? Dico questo perché nei mesi invernali è freddo e stare con il pigiama sollevato per mettere le dita a contatto con la propria pelle non è piacevole. 

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Angel: Sì, certamente, puoi poggiare le dita anche sulla stoffa, quindi sul maglione o sul pigiama. Sarebbe meglio poggiarle sulla pelle, ma non c’è nessun problema. 

Studente: In che modo dobbiamo immaginare i chakra mentre stiamo meditando? Come una sfera statica o dinamica? 

Angel: Nessuno dei due, perché l’intento non è quello di immaginare, ma quello di sentire davvero i chakra! Questi non sono delle zone immaginarie del corpo, sono dei veri e propri centri energetici che puoi sentire fisicamente, essendo infatti parte del tuo corpo fisico ed energetico. Perciò, semplicemente senti il tuo chakra fisicamente, poggiando le dita sulla zona del corpo in cui esso risiede, e concentrati sulla pelle percependo il tocco delle dita. In poche parole non devi concentrarti sulla sensazione che provano le dita, ma sulla sensazione della pelle della pancia (se parliamo del chakra Chi) su cui esse sono poggiate. Infatti le dita servono per toccare la zona del chakra, così che tu possa sentirlo fisicamente. Se ora ti dicessi di sentire bene la pelle dello stomaco, tu ovviamente non riusciresti a rimanere concentrato sullo stomaco; se però poggiassi la mia mano sul tuo stomaco, tu sentiresti la sensazione della mia mano che ti sta toccando e sarebbe impossibile per te non farci caso: ecco! Poggia le tue dita sul chakra, così da riuscire a sentirlo grazie alla pressione che fanno le dita. Quindi, non immaginare come sia il chakra, che forma o colore abbia; semplicemente senti il tocco e resta in rilassamento totale, non pensando a niente. 

Studente: Grazie Angel. Purtroppo ho spesso paura di sbagliare. 

Angel: Sin quando avrai paura, non muoverai nemmeno un passo. Si tratta dei tuoi chakra, anche se “sbagliassi” non succederebbe nulla di male. Subito dopo ti renderesti conto che il punto esatto si trova un po’ più in alto, ad esempio. Non temere, è la prima volta che pratichi e come te ci sono passati tutti, stai tranquilla. 

Studente: Hai ragione, quindi che faccio? 

Angel: Medita sul chakra rilassandoti, non pensare di stare sbagliando zona in cui poggiare le dita o qualunque altra cosa. Rilassati, stai tranquilla, meditare non è nulla di così complicato. 

Studente: Ieri notte ho seguito il tuo consiglio di tenere il tocco durante la meditazione, senza toglierlo. Non so perché ma sentivo molta più energia; prima non la sentivo mai, quindi ho potuto notare la differenza di efficacia di cui parlavi. Poi, quando mi sono alzato, mi sono sentito come se mi avessero iniettato adrenalina. È normale? Non riuscivo a stare fermo un secondo! 

Angel: Direi proprio di sì! Non sai perché? Perché hai usato il tocco, semplice! 

Studente: Si può meditare più di una volta al giorno? 

Angel: Sì, certamente, se mediti più di una volta al giorno aumenti i benefici e i tuoi miglioramenti. 

Per oggi abbiamo concluso, vi invito a rileggere attentamente le domande che gli altri studenti hanno posto in modo da risolvere tutti i vostri dubbi. Terminata la lettura, se avete altre domande potete farmele alla prossima lezione. Buona evoluzione! 

Fine pagina 11 su 11. Se hai gradito l’articolo, commenta qui sotto descrivendo le tue sensazioni durante la lettura o la pratica della tecnica proposta.